Bamar Poe Loki, nato il 14.04.2024 da Kintamani ...
Il Ragdoll deve il suo nome e la sua leggenda, alla sua ideatrice, Ann Baker, che, negli anni '60, selezionò per prima la razza a partire da una gattina bianca randagia dal carattere particolarmente dolce. La Baker, abile commerciante, costruì attorno a questa selezione una leggenda che sfocia nel soprannaturale: affermò che i suoi gatti erano i figli di Josephine, una gattina "geneticamente modificata" a seguito di un brutto incidente stradale da parte di un team di scienziati (in seguito parlò addirittura di alieni). La manipolazione consisteva nel fatto che tutti i figli della gatta, dopo l'incidente, avevano un carattere dolcissimo e la caratteristica di "svenire", lasciandosi andare con fiducia fra le mani delle persone che li prendevano in braccio. Su questa caratteristica la Baker fece la fortuna della razza, selezionata per il carattere da "bambole di pezza" (questa è infatti la traduzione del nome) rifiutandosi di aderire alle associazioni feline, ma registrando il marchio "Ragdoll" come una vera e propria invenzione commerciale e imponendo i suoi standard della razza.
In seguito molti altri allevatori ben più abili della Baker nella selezione, e più appassionati della razza in sé, come i coniugi Danny e Laura Dayton, contribuirono alla definizione della tipologia e degli standard dei ragdoll.
Questa è fra le razze "grandi" di gatto domestico, con una corporatura robusta e muscolosa, e zampe massicce, quelle posteriori leggermente più alte, il pelo, lungo e denso, con la caratteristica tessitura che, al tocco, dà la gradevole sensazione di "seta fresca", la coda è lunga e folta in perfetta armonia col corpo.
Sono tutti gatti con il gene siamese, chiamato anche "color point", un gene che inibisce il colore nelle parti calde del corpo e lo esprime solo sulle "punte", che sono la coda, il muso, le orecchie e la parte finale delle zampe (e i genitali del maschio a voler essere esatti!) cioè quelle parti dove la temperatura corporea è leggermente inferiore.
Sulla base comune della colorazione point e, quindi, di splendidi occhi di un azzurro intenso, ci sono tre tipologie di ragdoll in base alla presenza e alla distribuzione del bianco, tutte molto ben regolate e dalla selezione abbastanza complessa.
Il "ragdoll bicolor" è caratterizzato dalla V bianca rovesciata sul musetto e dalla pancia e zampe bianche, il "ragdoll mitted" dal mento bianco e da una striscia bianca ininterrotta dal mento al sottocoda, guantini davanti e calzini anche fino a metà cosce posteriori, e, a volte, una fiammetta bianca su naso e fronte, e infine il "ragdoll color point" puro, senza bianco.
Assomiglia al Birmano? Molto belle e dolci entrambe, forse i non esperti possono confondere le due razze, ma ci sono svariate differenze.
Le due principali sono: la stazza (il birmano è taglia media, il ragdoll taglia grande, inoltre ha una differente struttura) e la colorazione bianca che nel birmano è limitata ai guantini che non devono superare l'articolazione delle estremità delle zampe (ogni altra macchia bianca nel muso o nel corpo è un "fault"), mentre il Ragdoll ha due tipologie con una quantità di bianco molto superiore e dislocata in maniera del tutto diversa e una tipologia completamente senza bianco. A essere precisi anche la tessitura del pelo è diversa, il ragdoll ha più sottopelo e la forma della testa è più arrotondata nel birmano con orecchie più piccole e a forma di triangolo smussato nel ragdoll.
Come ogni gatto di razza pretendete tutti i suoi documenti (pedigree e passaggio di proprietà) e con i test necessari, fra cui quello per HCM genetico obbligatorio in alcune associazioni e fortemente consigliato. In ogni caso se volete un Ragdoll troverete un gatto affettuosissimo, molto fiducioso nei confronti delle persone e che necessita della presenza del suo umano con il quale riesce ad istaurare un rapporto unico.
Quindi preparatevi a innamorarvene perdutamente e - se fissate anche solo un attimo i suoi profondi e bellissimi occhi blu - a diventare suoi schiavi (felici) all'istante!
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